• Futuro bio per CorteBianca

    Colture biologiche, agricoltura sostenibile ed ecocompatibile. Modelli, dove la natura è protagonista: una risorsa da tutelare e rispettare. Il tema è al centro della riflessione tutta la filiera agricola. È così anche per il mondo del vino, soprattutto in Franciacorta. In molti e ormai da diversi anni hanno scelto questa strada nelle loro vigne. Nessun trattamento chimico, ricostruzione dell’ecosistema, e in cantina vinificazioni rispettose delle uve e delle loro caratteristiche. Risultato: grandi metodi classici, assolutamente tipici di questa terroir. Soprattutto, in grado di entrare con successo nel mercato internazionale, e contribuire all’export del vino italiano nel mondo.

    Di questo parlano due begli articoli usciti oggi sul Giornale di Brescia (leggi qui l'articolo) e sull’edizione cittadina del Corriere della Sera (leggi qui l'articolo) , a firma rispettivamente di Guido Lombardi e Massimiliano Del Barba. Il loro è stato un viaggio attraverso alcune importanti realtà della nostra zona, come sempre seguito ottimamente dal Consorzio della Franciacorta. Quello che fa piacere è che insieme a nomi e realtà importanti – Maurizio Zanella, Barone Pizzini, Contadi Castaldi, Arici – anche Cortebianca sia stata scelta come esempio di quanto sta accadendo in Franciacorta. Una nuova conferma per la nostra “scelta naturale”, quella che cerchiamo di esprimere nei nostri vini.

  • Le novità della tavola italiana nella guida del Sole 24 Ore: CorteBianca premia “Settembrini”

    Presentata a Milano la nuova guida ai ristoranti del "Gastronauta" Davide Paolini, edita dal Sole 24 Ore. Libro dedicato alle novità in cucina e ai nuovi format della ristorazione tricolore. Non solo ristoranti o le classiche e grandissime osterie del nostro Paese, ma tanti locali che offrono un nuovo modo di stare in tavola. “Settembrini”, a Roma, è uno di questi. È stato premiato con il riconoscimento al migliore “format innovativo” del 2012. Paolini lo chiama “ristorante diffuso”. In un’unica piazza del quartiere Prati di Roma si affacciano un ristorante, un caffè e una libreria, dove è possibile fare uno spuntino, prendere un aperitivo, pranzare, leggere un libro o comprarlo.  E ancora catering, take away, vendita prodotti. Il tutto sotto la regia di chef Luigi Nastri. A consegnare il premio nelle mani di Marco Ledda, patron del locale, non poteva essere che il rappresentante di una realtà altrettanto giovane e innovativa, anche se del mondo del vino: Marina Tonsi di CorteBianca. Del resto il rapporto tra produttori e ristoratori è stato al centro del dibattito d’apertura della serata. Si è parlato di prezzi, ricarichi, dei bisogni del consumatore. Soprattutto, di come il rapporto tra cantine e ristoratori debba essere legato da un unico grande denominatore: la ricerca della qualità. Durante la premiazione Marina ha consegnato a Marco Ledda anche un piccolo regalo: le tre referenze CorteBianca (ExtraBrut, Satèn, Rosé). Infatti, ognuno dei 18 ristoranti premiati era abbinato a una cantina o un artigiano del cibo da cui ha ricevuto in omaggio alcuni sei suoi prodotti. Al termine della presentazione della guida,Davide Paolini ha dato il via al brindisi finale. Protagoniste le magnum di ExtraBrut. Responso dei partecipanti più che ottimo: finite nello spazio dell’applauso di chiusura.

Crediamo che esista un filo invisibile e forte che, come un antico pizzo, unisce le persone, gli animali, le piante, la storia e la cultura di un luogo in un profondo legame di armonia.

Filosofia CorteBianca Filosofia CorteBianca

Produrre vino in modo naturale è per noi seguire gli intrecci di questo filo, a partire da un angolo di Franciacorta, con il sogno di preservare e difendere un microcosmo, nel rispetto della sua natura e della sua anima.

Filosofia CorteBianca Filosofia CorteBianca

Intorno a questo concetto ruota tutta la filosofia di CorteBianca. Dalle tecniche biologiche di coltivazione, alla protezione della biodiversità, fino al recupero della cascina secondo principi di bioedilizia e sostenibilità: ogni scelta compiuta in questi anni testimonia il legame con la terra, con la tradizione e un'antica domesticità, e rappresenta una precisa visione, etica ed estetica insieme.