Dopo la pubblicazione sul numero di novembre di BravaCasa, CorteBianca è anche sul AT Casa Corriere, il prestigioso sito di design, arredamento e lifestyle del Corriere della Sera. L'articolo, accompagnato da molte fotografie, inquadra in maniera precisa e chiara non solo il recupero architettonico e ambientale della cascina e del territorio circostante, ma anche la nostra filosofia e il progetto dell'azienda vinicola. Eccolo:
"L’architettura sostenibile, il rispetto del paesaggio e delle antiche tradizioni contadine. Per l’architetto Marina Tonsi erano i tre ingredienti che non dovevano mancare nel recupero della grande cascina acquistata nel cuore della Franciacorta. Immersa tra i vigneti, circondata da terreni agricoli e con un bosco accanto, era proprio la casa che da anni cercava come luogo in cui esprimere la propria creatività e le sue passioni. Inclusa quella per il vino pregiato. Tanto che, strada facendo, è nata anche l’idea di fondare qui un’azienda vinicola, la Corte Bianca. Costruita in epoche diverse intorno a una torre medievale, questa dimora contadina - con fienile, pozzo e filanda - ha due livelli e un impianto tipico dell’architettura lombarda. Il progetto di recupero ha destinato al piano terra tutte le attività agricole e produttive, mentre il primo piano e il sottotetto ospitano gli spazi abitativi. Per la progettista era importante che la cascina mantenesse la sua relazione forte con il paesaggio. La ristrutturazione quindi non si basa solo sul recupero dell’edificio, ma sull’intero contesto, e passa attraverso un profondo rispetto del territorio e della cultura locale. Senza modificare l’impianto originario, tutte le murature sono state coibentate con materiali naturali, secondo i principi della bioarchitettura, e la torre in pietra è stata restaurata con la tecnica del “raso pietra”, che consiste in una miscela di sabbia del luogo e calce. La nuova distribuzione degli spazi prevede l’accorpamento dell’ex loggia e del fienile, trasformati in zona living-pranzo con servizi, agli ambienti della cascina, che ospita le camere da letto. Il risultato è una casa accogliente ed elegante, che vive di continuità con gli esterni grazie anche ai porticati e alle grandi vetrate".
Servizio di Alessandro Pasinelli, foto di Adriano Brusaferri, testi di Elena Papa.
Insieme a 6 grandi vini, CorteBianca ha partecipato alla sfida per aggiudicarsi il trofeo di "miglior abbinamento con la pizza".
Le regole del gioco.
- 7 vini provenienti da tutta Italia:
- 4 pizze (ottime) preparate dalla rinomata pizzeria "O' fiore mio" di Faenza
- un parterre di prim'ordine di giornalisti enogastronomici: Gianni Fabrizio, Licia Granello, Antonio Boco, Paolo Scarpellini, Anna Morelli, Alessandro Bocchettini and Vincenzo Pagano.
- una scheda da compilare con gli abbinamenti preferiti
- un vincitore
Come da pronostici la coppa (è proprio il caso si dirlo!) se l'è aggiudicata il Lambrusco, tradizionalmente vino d'elezione con la pizza. Ma per noi è lo stesso una grandissima soddisfazione. Questa è stata la prima "uscita ufficiale" di CorteBianca, e vedere il nostro giovane extra brut competere a fianco di vini pregiati, recensiti e premiati, ci ha dato la misura delle sue potenzialità e del suo valore.
Ha parlato diffusamente di questa sfida Vincenzo Pagano sul sito www.scattidigusto.it.
L'articolo è di quelli da batticuore, non solo perché è corposo, dettagliato e inserito in una bella pagina che racconta la Franciacorta, ma soprattutto per il modo in cui il giornalista, Paolo Galliani, ha saputo cogliere l'anima di CorteBianca. Dalla descrizione quasi cinematografica di Sergnana, al resoconto della giornata di presentazione, fino al racconto della nostra "scelta di cuore e di vita", ogni parola ci rappresenta e ci riempie di gioia. E anche di un pochino di orgoglio.
Ecco l'articolo per esteso:
La magia della piccola Sergnana brinda alla nuova azienda agricola
Diavolo! Deve essere un paesino davvero minuscolo se perfino su una mappa a scala 1:30.000 si fatica a individuarlo. Tant'è. La consegna è precisa: da Rovato, sempre diritto fino alla rotonda di Timoline, poi a destra per Provaglio, quindi un po' di slalom fino a Provezze, lasciandosi sul lato nord la meraviglia dei Monti Cognolo e Madonna che vanno a insinuarsi nella conca del lago d'Iseo. Alla fine, un po' per istinto, un po' per le cortesi indicazioni della gente, eccola Sergnana, poche abitazioni, vicoli stretti dove non passano due auto insieme, una leggera pendenza che attribuisce al luogo una curiosa atmosfera d'altri tempi. Defilata come tutte le cose più graziose, una splendida cascina lombarda a corte interna incorniciata da vigne, troppo bella per nascondere a lungo il segreto: la nascita delle prime cinquemila bottiglie di un Extra Brut “CorteBianca”, alchimia di uve Chardonnay (95%) e Pinot Nero (5%) raccolte e vinificate nell'annata 2008, destinato ad essere presto affiancato da millesimati, da un Satèn e da un Rosé. Sarebbe una giornata importante per qualsiasi azienda agricola. Lo è da batticuore per i padroni di casa, Mauro Franzoni e la moglie Marina Tonsi. E non solo per la presenza amici e ospiti presenti. Nemmeno per le argomentazioni, sagaci e argute, del “gastronauta” Davide Paolini o di Andrea Grignaffini di Spiritodivino.
Perché ci sono decisioni che pesano: sono scelte di cuore e diventano scelte di vita. Lo è stata per entrambi: per lui, dirigente d'azienda e presidente di Acque Levico, e per lei, architetto, con una passione per i recuperi quasi impossibili e per i progetti impregnati di riguardo per la natura. Roba di questi anni. E il loro ingresso in punta di piedi nel grande mondo enologico della Franciacorta è una nuova, bella storia in una fetta di Lombardia considerata benedetta da chi ama la cultura del vino e la laboriosità di chi lo produce.
Tutta colpa di un'escursione, dieci anni fa, quando Mauro e Marina scoprirono questo angolo nascosto del Bresciano, rimanendo affascinati da una piccola vigna che resisteva fra appezzamenti semi-abbandonati e coltivazioni intensive a granoturco. Trovarono deliziosa anche la vicina cascina in pessimo stato, solo periodicamente abitata da una famiglia di contadini. Un'intuizione o solo il capolinea di una lunga ricerca: andare a vivere in un posto speciale e occuparsi anche di un'attività speciale. Insomma, rianimare vigneti capaci di produrre - ricordava la gente del posto - ottimi vini, recuperare una dozzina di piante secolari di gelso per incorniciare il viale d'ingresso, e mettere mano alla cascina affidandola alle cure di Marina: linee sobrie ed epurate, eleganti e calde, stanze mai troppo piene, ingentilite da oggetti di uso comune e largo utilizzo di materiali naturali, la pietra bionda, il ferro.
Il resto? Dettagli, anche se importanti: come la scelta dell'ecosostenibilità e dell'affidamento delle uve alla Barone
Pizzini, azienda vicina che più di altre aveva già cominciato a sperimentare la strada del biologico. L'altro giorno il brindisi e la promessa: evitare l'uniformità che spesso contagia chi lavora nella produzione viti-vinicola. A piccoli passi, perché - come ripete Mauro Franzoni - “siamo alle prime armi”. Fuori dalla cinta di Corte Bianca, l'autunno regala scorci da Repubblica pastorale. Sarà anche un dettaglio, ma anche la cornice rende bella la tela.
Paolo Galliani, "Cortebianca. La magia della piccola Sergnana brinda alla nuova azienda agricola", Il Giorno, 18/11/2011
Il 7 novembre, sulla Gazzetta di Parma, Andrea Grignaffini ha dedicato a CorteBianca un articolo che ci ha davvero lusingato. Eccolo:
"Questa è la storia recente di un sogno realizzato. Siamo in Franciacorta e più precisamente a Sergnana a un passo dal lago d’Iseo. I protagonisti sono due giovani coniugi legati a doppio filo dall’amore per la natura e per la terra. Lui è Mauro Franzoni affermato manager che abbandona tutto e compera una vecchia cascina circondata da terreni vocati alla viticoltura. Lei, Marina Tonsi, un’intraprendente architetto votato al recupero di case, ambienti e paesaggi per riportarli ad una nuova attrattiva e avvenenza. Il risultato di questo connubio è «CorteBianca», un’azienda nata nel 2001 che oggi già produce vino di ottimo livello. Il primo passo è stato il recupero di terreni per impiantare vigne di pinot nero e chardonnay, i due vitigni classici della Franciacorta, il tutto all’insegna del biologico, a seguire la ristrutturazione della cascina, anzi come dicono nell’architettura lombarda della «cascina a corte chiusa». E nel 2008, nasce la prima etichetta «Extra Brut CorteBianca», per il prossimo anno sono previste due nuove uscite: un Satèn e un Rosé.
E proprio l’extra brut (5000 bottiglie in tutto) ci ha convinto: sia per la scelta coraggiosa (raro affidarsi di primo acchito a una tipologia estrema) sia per la fattura (ossidazioni controllate, bevuta atipica e intrigante: una bolla dalla spalla acida ma confortata da un frutto sostanzioso, in più un bell’allungo su note leggermente candite e, vista la zona, giustamente amaricanti. La passione per la terra, per la vigna in un contesto di rispetto per l’ambiente, per l’ecosistema naturale, per il legame con la tradizione hanno contribuito a conferire a queste bollicine un’identità unica data da uve di ottima qualità. Così il sogno è diventato realtà.
Andrea Grignaffini, "Franciacorta, sogno d'amore e bollicine", Gazzetta di Parma, 7 novembre 2011.
Può sembrare un accostamento azzardato, ma da Veronelli in poi sono molti gli enologi a essere stati stuzzicati dal connubio del vino con il più italiano dei nostri alimenti. Il 19 novembre, nell'ambito di Enologica, a Faenza, il nostro CorteBianca Extra Brut, insieme a molti grandi vini provenienti da ogni parte d'Italia, coglierà la sfida, in un happening eno-gastronomico sorprendente. Tra i giornalisti presenti alla degustazione, Giorgio Melandri del Gambero Rosso, Andrea Grignaffini di SpiritodiVino e Licia Granello di Repubblica.
Faenza (RA)
Enologica- Teatro dei Cuochi, sabato19 novembre 2011 -ore 12.
www.enologica.org.
La rubrica si chiama DIVINI e questo ci sembra un ottimo punto di partenza. L'articolo, accompagnato da una foto che mostra la grafica della bottiglia, racconta di noi, del nostro progetto e della nostra filosofia " siamo certi che si può riuscire a fare qualcosa di buono solo operando in modo semplice: cioè naturale», per concludersi con le note di degustazione: "sapore netto e profumi di lieviti e frutta secca".
Luciano Ferraro, "Le bollicine naturali dall' uomo delle acque", Corriere della Sera, 29 ottobre 2011.
Uno speciale sulla Franciacorta in cui ci fa particolarmente piacere essere citati. Da un lato perché il nome del nostro vino compare a fianco dei “grandi” della Franciacorta. Dall’altro, e soprattutto, perché l’articolo racconta di persone che attraverso l’arte, la gastronomia, e naturalmente il vino, compiono ogni giorno scelte dettate dal rispetto e dall’amore verso un territorio.
"E spuntano le micro realtà residenziali dove la vigna, minuscola ma ben curata, qualifica l’ambiente. É il caso, recentissimo, di Mauro Franzoni e Marina Tonsi, lui presidente di Acqua Levico, lei architetto, che abitano a CorteBianca di Sergnana d’Iseo. Da pochi giorni hanno brindato alle loro prime 5.000 bottiglie di Franciacorta.
<<Vinificate per noi dal Barone Pizzini - spiegano -. Siamo piccoli, ora non ha senso costruire una cantina, consumando energia e territorio>>..."
Progetto Franciacorta felix. La sfida per un futuro verde, Marisa Fumagalli, Speciale Corriere della Sera, 24-10-11
Su BresciaOggi, un articolo molto lusinghiero presenta CorteBianca come la nuova realtà che contribuisce a consolidare il biologico in Franciacorta: “Il biologico mette nuove radici in Franciacorta: in questi giorni arrivano sul mercato le prime bottiglie firmate CorteBianca”. Nel corso dell’articolo, si ripercorrono le tappe che hanno condotto al nostra scelta naturale. E al nostro primo vino.
Cortebianca, una sfida biologica da 3 milioni di euro, Claudio Andrizzi, Bresciaoggi, 15-10-2011
Venerdì 14 ottobre, nella splendida cornice di CorteBianca, si è tenuta la presentazione alla stampa del nostro primo Extra Brut. L’evento ha visto partecipazione di alcuni fra i più autorevoli giornalisti ed esperti del settore, come il Gastronauta Davide Paolini e Andrea Grignaffini di Spiritodivino.